venerdì 28 novembre 2008

L'autunno dei figli di Chernobyl

Si sta come d'autunno
sugli alberi pisciati dai cani
l'afrore ghiacciato e i polmoni in lotta
mentre le foglie cadono a coprire fango
e gli escrementi lasciati dai cani
quei nostri sogni spalmati sull'asfalto
da piedi inconsapevoli 
dei padroni che ci schiacciano in scarpe griffate
ma noi subdoli strisciando
inonderemo le loro case coi nostri odori
figli maledetti di Chernobyl mai domi

martedì 18 novembre 2008

Odiare l'amore

E' quando coi denti sbarrati di sangue
affermo di odiare l'amore
sublimamente dichiaro altresì
d'esserne il più grande amatore.


domenica 9 novembre 2008

L'appartenenza - delirio fra reale e virtuale

Ascolta la differenza / c'è il reale
interpretazione chimica bionica elettrica / a cui sottomessi giacciono i polli d'allevamento / nell'ipnosi collettiva e catodica / recidiva e metodica / e dunque non è / il reale / vittima sacrificale e capro rivelatorio della nostra essenzialità dunque / puramente virtuale / l'esistenza non è / tale e quale a questa assurda composizione di lettere casuali / che ora ti assillano le pupille disidratate/
ed ecco senza l'io interprete nulla ha valore / la sindrome del relativismo / la mela che non sa di sapere eppure sa di qualcosa / l'estrema lotta degli opposti / il conflitto / le macchine  / i vampiri della nostra energia vitale /
ma tutto questo non è reale eppure / se lo guardi negli occhi della sua estrema spiritualità/ la realtà erra ma sublime ci fa conoscere la verità / che ognuno emana nel totale brulicare organico / e ora che sono sveglio / signore / salvami da tutto ciò che non esiste donandomi l'esistenza attraverso lo specchio dei suoi occhi / latori di questo verbo / appartenenza.

mercoledì 5 novembre 2008

Voglio incontrare

Voglio incontrare veloci rime badando / agli attimi della mia quiete
Voglio incontrare veli di rame bevendo da una fonte  di note
Voglio incontrare vie leziose e regge di madreperla ove bambini ridono viziosi
Voglio incontrare vili re moribondi e urlargli in faccia la mia vita pezzente
Voglio incantare e vivere incessantemente sull'orlo maestoso di un burrone decorato a festa, per l'incontro avuto con l'altra da me
Voglio incontrare valori mobili dove innescare la mia volontà da vile Rimbaud io / e te chiusi in una voliera dalla mente / benedirci l'un l'altra in questa gabbia / sognando quei voli che solo un ramo può donare a noi Birdie senza terra.
Volare insieme mentre tu e la tua catena bendate l'assoluto e io attendo sognante labbra mai domate. Vivere l'eterno immobile donandomi, veliero lambito remando di nascosto ti verrò incontro, verso la libertà mia dimora.

domenica 2 novembre 2008

Solo

Nella moltitudine incessante del divenire / di ogni città affamata dal disastro riproduttivo / nel tracimante clonarsi continuo della popolazione / e del rumore connesso / mi trovo solo /
come un benzinaio fallito sulle tangenziali notturne / completamente chiuso da un'autorità diviniamente superiore / eppure illuminato / ma schifato da automobilisti in cerca di affannoso carburante / da consumare in fretta fino al prossimo segnale intermittente di riserva / e come l'ultimo litro di benzina resterò continuamente / solo / vittima di un guidatore scrupoloso sempre in pena di carburante / solo / come una nota stonata in quell'armonia dettata / dai troppi direttori / come chi è senza epoca / e non sa vivere nella storia / spinto in cerchio dallo spirito mentre l'umanità prosegue lungo la tangente / solo / come l'occhio di chi non ha mai visto  / nè ricevuto altri impulsi elettrici / che la sua essenza non è binaria / ma unica

Scomparendo lentamente me ne vado

Scomparendo lentamente me ne vado / come un mimetico esempio di me stesso / in cerca della definitiva morte / dall'abitudine resa vana / compiacendomi delle mie vie esotiche irraggiungibili / l'eterno ritorno all'apice della mia ora / veleggio fra esempi mitici di quelle figure / troppo vane per essere vere / gli idoli della folla / e così lentamente scompaio rendendomi inutile / facendo il gioco della verità / abbandonandomi alla corrente dei deliri di impotenza / mediocre come un cane senza tetto / latra e guaisce per la dolorosa assenza di un fedele compagno / il riconoscimento della massa che con l'occhio sinistro osservo indignato / mentre col destro visiono un futuro in cui non appaio / se non come assenza