mercoledì 28 aprile 2010

O'ode a eto'o


Rischio il palindromo
osannando l'eburneo
gladiator ch'al cielo arrise

perlato di sudore
e scolpito nell'ebano
viaggia e vaga
il camerunense che sorride
il volto d'un paese oscuro
imbiancato nel suo smile perlato
a noi gradito

Samuel, colui che giudica
la corsa e la gazzella
la coscia tesa a fletter nel vuoto
scalciando sfere inconsuete
umile nei suoi errori
godereccio nelle vittorie
e pur sempre nero
e come l'africa indomito
nella sua impotenza

e che sia ricoperto
di vestigia avverse
nulla importa
al cuore e alla fede mia
poichè la passione
sorride
e fa rima con eto'o.

domenica 18 aprile 2010

Delitti e deliri

camminare
avanti e indietro
strada che entra dai piedi
un passo sicuro davanti
quello di una promessa
che si svolge lungo i sentieri
curva dopo curva
carburatore è la sera prima
fuoco vino e chitarre sconosciute
delitti e deliri
i primi a far svanire
l'etimologia del fear
e gli altri necessari
ad argomentare
la follia di vite insieme
non prima o dopo
ma nell'ora sempre e comunque.

lunedì 12 aprile 2010

Vacillare

Vacillano le viscere
orpelli d'emozioni instabili
trasandati giubilei
di momenti
in cui l'essere è artefice
e tutto il mondo sta a guardare
altrove

Vacillano le viscere
evirano i prepotenti massacri
falliche speranze
di non ritorno
mentre il calore prosegue
a destinare lieto
l'otto per mille all'unione evangelica

Sacro vacillare
resta qui con me perchè è già
il tempo e l'ora
di fuggire alla distanza
e sebbene il vacillare sia
l'orbita in cui muoversi sereno

io non vacillo
nell'attimo della tempesta
ergendomi mozzo
su coffe troppo esili
per destare sicurezza
a marinai sprovvisti
dell'occhio visionario
incapace di sognare
eppure pronto all'agguato
di prede che
vacillando nelle viscere
divorano sguardi atroci
consci di non infierire
perchè le promesse
sono estensioni di verità
non troppo lontane

mercoledì 7 aprile 2010

Amores Perros

Oggi c'è il sole fra le mie pisciate
le unghie ricresciute
corse a perdifiato
ma dopo che la terra ha tremato
dov'erano le tue carezze
e le tue grida
e la tua ansia che più inisistevi
e più non mangiavo
orridi croccantini

dov'erano i tuoi piedi da odorare
fin dalle prime luci
il letto vuoto
tornerai come al solito
la mia coda si agiterà a frusta
a spazzare via quel torbido odore
di sangue morto, di quel luogo
che ti rapisce ogni mese

tornerà a farmi da cuccia
la forma scomposta sul letto
questa volta di cosa saprà
stanchezza e cellule in putrefazione
ma perchè oggi
la terra ha tremato
io non ho latrato
per non svegliare
quello sporco cinghiale
che grugniva oscuro
all'ombra dei tuoi giorni migliori.

martedì 6 aprile 2010

Mentre la terra trema io dormivo col mio cane

Mentre la terra trema
io dormivo col mio cane
dicono che lo sentano prima
le bestie
l'arrivo infuriato della morte
che sconquassa il suolo.

Ma mentre la terra trema
io dormivo col mio cane
e nessuno ha ululato
"fra due mesi morirai"

Perchè mentre la terra trema
io dormivo col mio cane
che ha perso tutte le unghie
per ogni giorno lontano in ospedale
scavando forse una fossa immaginaria
da cui ripescare le ossa
ma la terra trema
e le ossa si confondono

per cui torna a dormire
mio cane.