lunedì 30 maggio 2011

Blues for the House

Il tuo essere zoppo
è il mio
tic-tac
fuori dall'enigma della sfinge
perchè nè 2 nè 3 nè 4 sono le gambe
quando l'unico punto d'appoggio
è il dolore
che ti solleva il mondo
I muscoli atrofizzati
della consuetudine
pulsano ma su di essi
non è il mio cammino o il tuo
House of the blues
Nelle profondità serpeggia
l'adattarsi alla misantropia
dove l'uomo è tale perchè
la menzogna più grande
è pensare di essere uomo
medico di se stesso incurabile.


Esci dalla tua terra
passo falso dopo passo falso
ma dove andare quando tutta la tua terra
è già l'infinito
allora restare
in quel tumore di se stessi
che siamo noi per noi
uomini per uomini
case di noi case
allucinazioni di amori da demolire
parcheggiando l'automobile dei ricordi
nei salotti ben arredati
delle immagini prefabbricate
come ferite inferte a noi stessi
in cerca della cura
fra le carni i tendini e le pretese
di estirpare il cancro
che è la nostra esistenza
con bisturi troppo affilati
per reggere il confronto
con la logica dell'autostima.

Perchè non c'è miglior medico
di se stesso
quando piove un esercito
di bugie, siano bianche o siano nere
le bugie si risolvono
fra nuvole grigie distese nella penombra
delle notti più incerte
dove l'unico angelo della salvezza
è una malattia autoimmune
e
lupus in fabula
corpo malato per corpo malato
la necrosi come un nulla si mangia
l'ultimo
Blues for the House

lunedì 23 maggio 2011

Amuleto

essere o non essere
questo è il dilemma
tessere o non tessere
questo è il mosaico
dei giorni perduti
messere o non messere
onesto è il dilemma
e noi poveri sarti di warmhole vitali
che facciamo
se non
tessere o non tessere?

sabato 21 maggio 2011

La gabbia

L'unica mia casa
sarà la cura di una donna
per questo sono nomade
e mi rifugio
in una casa, la mia

La casa, la mia,
è una gabbia
per non morire di nostalgia
senza le cure dei qualunque