venerdì 19 marzo 2010

Un amante, folle come un diamante.

e non conoscersi mai
nè riconoscersi età sbiadite
gabbie dorate
anagrafiche e incessanti barriere
a mostrare padri nel passato
fantasmi oramai persi.

e come conoscersi e pretendere
di avere mai una fitta corrispondenza
con l'essenza di me stesso.

Nelle foto arricciate
il bianco e nero tinge l'incapacità
di afferrarsi
quello che eri dov'è svanito?
impresso in una pellicola
che altro non è
se non l'identità della vittima
sacrificata al passaggio di Crono

Padre e figlio non saranno mai
una sintesi
ma l'ennesimo frutto della dialettica di Dio
del terribile non poter essere
tutto in uno
del conflitto fra logos e sostanza
chi è cosa?
prima e dopo, nulla.

Tutto rimane insoluto, siamo e non siamo
eppure nel prisma la luce si coglie
dissoluta e indissoluta.

Eccomi dunque a non esser genitore
ma bersaglio di risa lontante,
un perfetto straniero, martire e leggenda,
agitato reietto di serate di gala,
profeta in preda a spasmi
e visioni irrealizzabili,
pittore, pifferaio
ma soprattutto e sempre
prigioniero
pronto a risplendere-

un amante,
folle come
un diamante

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