venerdì 5 marzo 2010

canto di protesta numero 1

Ai burattini nelle ciminiere
dipinti da un ordine costituito
dalle cravatte ormai rese corde
lordo di sangue pure il vestito
stirate al caldo da madri futili
gonfie d'orgoglio dal petto al pianto
per tutti voi già rotondi canto
il gusto amaro del buon lavoro

quando le bocche son piene di merda
e a tutti vien detto che quello è oro

indignate malelingue
dalle scarpe già adatte alle bare
lucidate da polsini stretti
come fossero calici nuziali
la sofferenza per voi è nel dare
ordine a chi non ne vuol sapere
di star lì a spalare sentenze
iniziando dove han finito loro

quando le bocche son piene di merda
e a tutti vien detto che quello è oro

inquilini di giurie
troppo lontane dal fatto accaduto
testimoni di sentenze
barattate per un aiuto
le mani lavate ben bene
dalla certezza che non sono loro
i complici iniqui di un potere
conquistato senza decoro

quando le mani son sporche di merda
immerse nel sangue diventano oro

strilloni senza voce
in ogni angolo di cimitero
le croci sparate sul petto
ad ogni glorioso ingenuo mistero
occhi sgranati come rosari
da dita prive di qualunque fede
invocati da troppe preghiere
che sembran muggiti d'un vitello d'oro

le mani giunte e sporche di merda
immerse nel sangue diventano oro

1 commento:

Luigi ha detto...

Non uno sputo né una spora, ma solo un commento, per dirti che il segno lo hanno lasciato, dentro di me, questi tuoi versi.