giovedì 25 marzo 2010

Il tappo delle promesse

Non so cosa siano le scuse
ignorando il peccato
e la colpa
non conoscendo affatto
la dignità delle parole.

Avverto indegnamente
la dignità delle persone
avendone smarrito il possesso,
cremata dall'energia
rinchiusa in meno di mezzo quintale.

E non serve più
l'importanza desunta da storie
che come un carciofo
vado a spogliare delle superflue foglie di vanità

suggo l'amaro calice interprete
di distillate dolcezze
osservando il sacro mistico cuore
di quell'ombra posata
fra gli scarti

fra gli sguardi
solo uno sarà degno di indossarmi
quello imbarcato su una nave di promesse
registrato sui diari imbevuti
di birre scure

tu hai il tappo
che vieta alla mia isola
la ricerca incessante
dell'oscura solitudine
fuori da noi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Arthur Guinness,
ora pro nobis,
gaude nobis.

fantastico, come al solito e più del solito.