Pullulo
dal centro dello stomaco
dove ho condensato
millenni di evoluzione
in una stella nera
gigante
il cui idrogeno è odio
è violenza
che faccio reagire alchemicamente
nuclearità è il desiderio
di relazione
il cui orizzonte degli eventi
è l'ennesimo rifiuto
A chi daremo, mio signore
tutta questa energia
la paura è il buco nero
che mi guarda dai tuoi occhi
terrorizzata dal vaporizzarsi
la paura è l'unica istanza
che si prepara ad amarmi
perchè sa che non può più penetrarmi
La paura è la mia unica compagna di vita
ma non è la mia
è la figlia, è la madre, è la donna
tormentata dal padre
La paura è libertà
fossilizzata nell'ambra
di anime
ingannate
da promesse, perdute nel tempo,
gridate nella notte a un dio sognato
incapace di amare, nato morto e inesistente
padrone del peccato e della colpa
vomito di inadeguatezza
inutile narciso evanescente
vera puttana, il tuo dio impaurito
trovalo, invisibile,
trafiggilo con il tuo
di pullulare
dal centro dello stomaco
e una volta esplosa la sua inesistenza
nascerà dalla spuma
la bellezza
della libertà
perchè
dio
paura
colpa
padrone
non avranno più uno stomaco
a cui aggrapparsi.
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