lunedì 28 dicembre 2009

Non sarai mai un fulmine americano

Scorgere la vita
come degli anelli in un quadro deforme
pulsare, repellere, respirare odiando
spingere e partorire

cogliere la presenza nell'istante
di un chiassoso silenzio
in cui big bang attira a sè
esplodendo esistenze.

e io, te e noi, gonfi di vita
a chi rivolgeremo le nostre preghiere invano?
senti, soffia
il fragoroso silenzio del qui e ora
di me e te che non siamo
fulmini neri e presidenti
ma equazioni dissolute
e insolute nell'ebrezza del momento

troveremo altrove questa vita
che ci separa dal me e te,
succederà presto e anche io
riesco a scorgere il nostro saturno
del quadro magico delle nostre vite di ieri

prova a chiamarlo
e scoccherà la sua ora
amore incarnato della vita,
uscito da un riverbero di giochi di luce
calandosi fra diottrie e percezioni
la cui unica certezza
è di ritrovarsi dietro sguardi
portatori di esistenze.

E non sarai mai quel fulmine americano
perchè per te e noi
scariche minute di elettricità
la vita è contesa
entro margini di inusitata armonia
dovuta a semplici emozioni
gratuite, bevute e mangiate
consumate su letti di isole sperdute
nel qui e ora e il tempo
si dimentica di fondersi alla vita
lasciandoci liberi
verso l'incomprensibile terza fase

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