venerdì 31 ottobre 2008

Il sole pallido dell'affetto

Tu giungevi dopo perimetri illimitati da percorrere / restando muta nelle mie orecchie / o dama mangiatrice delle pedine del mio apparato emotivo / se è questo il nome dell'organo mio preposto / ad accogliere eroine di carta incendiata / dai fulmini di passioni precoci / mai volute se non da catastrofiche richeste del mio ego / inutile approccio ritrovare in te la mia antica memoria / perchè già nell'incesto sfolgorava una crudele nevrosi / che un destino goliardico
ha ben pensato di vomitarmi incontro / e mentre il conato annuncia l'ennesima invadente latrina / del mio bisogno d'appartenere / piangendo scarto un nuovo dolore fra decorose immagini di solitudine /
E tutto si fa antico e candido / come un sole volto a illuminare / col suo pallore nucleare un pianeta destinato a scomparire / l'errante simbolo ramingo della mia dose mancata d'affetto.

2 commenti:

PiX ha detto...

Ma lo sai che a volte sembri un pochino Prèvert??? Leggi "L'amor meccanico"... non è nemmeno lunga.. secondo me c'è qualcosina di simile, come struttura...

Casal Paterson ha detto...

al massimo Pervert ito