a rievocar tutta l'umanità e il suo anelito
per quella dimensione che non ha dimensioni
ed è lì che ci osserva immobile
il mito
dai bassifondi delle civiltà / all'iperuranio
impervio e turgido
scolpito nelle parole dei grandi
e cantato dal marmo fluttuante immortale
per ricordare immemore di se stesso
la condizione infinita della volontà di divenire propria d'ogni essere
strappato al suo Dio
come un ceppo d'un abete pronto al martirio dei comignoli
teso a scaldare col suo rievocarsi
la gelida natura dei figli.