E aspettavo i panorami annusando benzina / da distributori abbandonati / come le vite di cani traditi da bastarde / in occhiali di vernice rosa / con occhi troppo gonfi per aver pianto inutilmente / Dalle crisi asmatiche vedevo solo luci alternate / e alternative visioni di quegli scorci geograficamente poco plausibili / destavano in me magnetici temporali su nubi magenta / Un cactus innocuo la mia pretesa sessualità / più pungente era il desiderio dormiente e imbambolato / e tu soffrivi e io ridevo / per quanto ridere fosse economicamente meno vantaggioso / il desiderio era il mio treno che all'incontrario andava sbuffando / verso oriente alla ricerca di nessuno / e a quei figli che non avremo potremo raccontare di esserci mossi / verso una terra non mantenuta / la nostra balena bianca / la femminilità introvabile delle figlie di Chernobyl.
1 commento:
Carina questa!
Però stravince ancora "Breve Preghiera", credimi!!!
Aggiornalo ogni tanto, una capatina ce la faccio sempre...
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